Nuovo codice della crisi d'Impresa e dell'insolvenza

In data 10 gennaio il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha approvato un decreto legge che introduce il “Nuovo Codice della Crisi D’Impresa e dell’Insolvenza”.
 
L’obbiettivo è riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, con due principali finalità: consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese e salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze. 
 
L’esame definitivo del decreto legislativo è arrivato ormai in extremis e a pochi giorni dalla scadenza della delega prevista dalla Legge n. 155 del 19 ottobre 2017, proprio per questo non si segnalano particolari modifiche rispetto allo schema approvato lo scorso 9 novembre dopo i pareri delle Commissioni.
 
Tra le principali novità riassunte dal Governo la riforma contenuta nel codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza prevede le seguenti modifiche alla legge fallimentare:
  • si sostituisce il termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” in conformità a quanto avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna, al fine di evitare il discredito sociale anche personale che anche storicamente si accompagna alla parola “fallito”;
  • si introduce un sistema di allerta finalizzato a consentire la pronta emersione della crisi, nella prospettiva del risanamento dell’impresa e comunque del più elevato soddisfacimento dei creditori;
  • si dà priorità di trattazione alle proposte che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale;
  • si privilegiano, tra gli strumenti di gestione delle crisi e dell’insolvenza, le procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale;
  • si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale;
  • si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali;
  • si istituisce presso il Ministero della giustizia un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione;
  • si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.
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